mercoledì 28 settembre 2011

SE L’ENTE PUBBLICO RISPONDE: “PAGO (FORSE) TRA UN ANNO”

Continua a crescere il ritardo nei pagamenti alle Pmi da parte della Pubblica Amministrazione

La parola puntualità sembra essere sparita dal vocabolario della pubblica amministrazione italiana. Tutto a discapito delle Piccole e medie imprese. Che i pagamenti da parte degli enti pubblici avessero ormai tempi più che lunghi, si sapeva. Ma a sancire un quadro che stenta a migliorare è una nuova ricerca, condotta da Confapi (Confederazione italiana della piccole e media industria privata): secondo il 77% delle Pmi intervistate, negli ultimi quattro anni i tempi di attesa sarebbero aumentati ancora: da sei mesi a un anno. In Germania le piccole imprese attendono in media undici giorni in più rispetto al pagamento previsto. Nel Regno Unito 19, in Francia 21 giorni. In Italia, nel settore costruzioni (tra i più esposti a questo fenomeno) il ritardo medio segnalato dalle imprese è di 114 giorni, fino anche a un paio di anni di attesa.

In prima fila, tra i ritardatari, ci sono i Comuni, responsabili in quasi l’80% dei casi. Seguono Province e Regioni. Certo, tra patti di stabilità e congiunture economiche nazionali e internazionali, molte amministrazioni sostengono di non avere liquidità in cassa o di averla, ma bloccata. Anche burocrazia e, a volte, scarsa efficienza hanno però il loro peso. E possono mettere a rischio la stabilità di un’impresa.

Le cose potrebbero cambiare. Ma non prima del 2013, quando dovrebbe entrare in vigore una direttiva comunitaria che impone tempi obbligatori per i pagamenti da parte delle PA. L’ultima manovra, inoltre, non ha aiutato: il governo ha spuntato, alla fine, la certificazione dei crediti inserita nel testo.

FIMCredit, però, può aiutare tutte le imprese a raggiungere lo smobilizzo dei crediti vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione. FimCredit è inoltre in grado di sostenervi con un servizio rapido di anticipo crediti, che rende possibile finanziare in circa 30 giorni i crediti per la fornitura di beni e servizi nei confronti di Enti Pubblici come Comuni, Provincie, Regioni o Ministeri.

mercoledì 21 settembre 2011

PMI, BOCCATA D’OSSIGENO DA DIECI MILIONI DI EURO

Destinati al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, a favore delle garanzie offerte dai confidi

Una boccata d’ossigeno da dieci milioni di euro. Il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese si rinforza. E offre alle aziende nuova linfa, pronta a passare attraverso la copertura dei consorzi confidi. Saranno loro, secondo il Decreto Interministeriale pubblicato da pochi giorni in gazzetta ufficiale, i primi destinatari della somma stanziata nel Fondo. Somma che potrà essere utilizzata per la concessione di cogaranzie e controgaranzie e che sarà destinata principalmente ai confidi che si trovano nelle province con una maggiore incidenza di cassa integrazione.

Con l’appoggio dei confidi, le piccole e medie imprese possono progettare nuovi obiettivi di crescita economica e produttiva, ma possono puntare anche su investimenti all’estero. Con un meccanismo ormai collaudato, i confidi forniranno alle Pmi una garanzia pubblica rispetto ai finanziamenti concessi dagli istituti bancari. Ma potranno anche inviare al Fondo le domande di controgaranzia attivate dalle Pmi. Le graduatorie per la distribuzione dei fondi saranno stilate dallo Stato in base alle ore di cassa integrazione realizzate tra gennaio 2008 e settembre 2010. La riserva avrà durata triennale.

Grazie alla sua lunga collaborazione con Confidi ed Enti di garanzia sul territorio, FIM Credit è in grado di affiancare le imprese che desiderano ricorrere anche a questi Fondi per rilanciare il proprio sviluppo o migliorare la propria stabilità. Grazie alla loro esperienza, i consulenti di FIM Credit sapranno affiancare al meglio ogni azienda nella scelta del finanziamento adatto, dalle modalità di presentazione fino all’ottenimento del prestito. FIM Credit è un sostegno efficace e sicuro per il futuro della vostra impresa.

mercoledì 14 settembre 2011

PMI, L’EXPORT TRAINA LA CRESCITA

Esportazioni in aumento nel primo semestre del 2011. Nord-Ovst in evidenza.
Bene il settore dei servizi. Sale il numero delle Pmi che investono

Una rondine non fa primavera, ma i segnali sulla ripresa delle Piccole e medie imprese sono incoraggianti. Almeno quelli che riguardano il primo semestre del 2011. Le turbolenze estive dei mercati internazionali e quelle politico-economiche nazionali, con la manovra bis di agosto, rendono quanto mai difficile la crescita delle Pmi, ossatura del Pil nazionale. Ma secondo uno studio di Fondazione Imprese sulle realtà che impiegano fino a 20 dipendenti, fatturato ed esportazioni delle Pmi sono in leggera crescita. Anche se con molte sfumature: geografiche, con il Nord, e soprattutto il Nord-Ovest, a fare la parte del leone, specie nel campo dell’occupazione (+0,6% rispetto a dicembre). E di settore, con quello dei servizi a tenere la media nazionale occupazionale in territorio positivo.

L’export fa faville: +2,1% rispetto al semestre precedente e + 4% su base annua. Fatica invece la produzione, salita dello 0,4% rispetto ai sei mesi prima e dello 0,9% in dodici mesi, mentre il fatturato avanza dello 0,2% e dello 0,5%. Se il settore servizi regge, ad avere qualche problema in più, soprattutto sul fronte occupazione, sono manifattura, artigianato e commercio. Secondo gli analisti, la crisi degli ultimi anni ha infatti portato molte persone a ricollocarsi nel terziario, come liberi professionisti o come micro-imprese di una o due persone. Sul commercio, invece, pesa la contrazione dei consumi delle famiglie. Ma alcune note positive si hanno anche sul fronte investimenti: rispetto agli studi precedenti, hanno superato quota 10% le Pmi che hanno deciso di investire. E dovrebbero raggiungere quota 15% entro fine anno.

Anche per questo, la consulenza offerta da FIM Credit è un valore aggiunto e strategico per tutte le aziende che vogliono crescere e pianificare al meglio la produzione. FIM Credit conosce da vicino i molteplici criteri di valutazione degli Istituti di Credito e sa come sfruttare al meglio il potenziale di un’impresa. Consulenza strategica, finanziaria e legale, unita ad una sapiente comunicazione finanziaria saranno poi il passpartout per aiutare qualsiasi azienda a far conoscere i propri servizi, prodotti e valori.

giovedì 8 settembre 2011

LE PMI NON MOLLANO E PUNTANO SULL’INNOVAZIONE

Una su tre, nel manifatturiero, ha innovato processi o prodotti negli ultimi due anni.

Innovazione fa rima con Pmi. Nonostante tutte le difficoltà. A dirlo è una ricerca di Fondazione Impresa: negli ultimi due anni un’azienda manifatturiera su tre con meno di venti dipendenti ha inserito almeno una qualche innovazione nel proprio processo produttivo.
Se l’economia nazionale e quella mondiale, scosse da un’estate bollente, non favoriscono la ripresa, le piccole e medie imprese non mollano. E ci pensano da sé, a cominciare dal Nord, dove il 33% delle aziende, rispetto a un campione di riferimento di 600 imprese, ha scelto la strada dell’innovazione. Segue il 26% al Centro e il 25% al Sud.
Più della metà delle aziende ha scelto delle innovazioni “di processo”. E ha quindi puntato su miglioramenti all’efficienza produttiva, come ad esempio l’acquisto di nuovi macchinari, con una conseguente riduzione dei costi.
Più del 40% delle imprese ha puntato comunque anche su un’innovazione “di prodotto”, con un buon 20% che afferma di aver presentato novità assolute sui mercati di riferimento.
Le spese di investimento, poi, variano da valori inferiori ai 10mila euro fino a un massimo di 50mila circa. A conti fatti, sembra esserne valsa la pena: l’88% delle imprese dice di aver avuto vantaggi in termini di fatturato.

Ma un buon investimento dipende anche da una corretta gestione dell’azienda e della liquidità a disposizione. Per questo FIM Credit, con la sua consolidata esperienza, sa affiancare le imprese in ogni specifica esigenza. Dall’elaborazione di un business plan all’assistenza, più che mai importante, nella richiesta di finanziamenti a istituti bancari ed enti di garanzia.
Ripresa e innovazione passano da FIM Credit.

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