mercoledì 29 febbraio 2012

MORATORIA SU DEBITI E MUTUI PER LE PMI, NUOVA RIAPERTURA


Abi e Confindustria spingono per una nuova proroga, che consenta il congelamento dei mutui fino a   
              dodici mesi e lo smobilizzo dei crediti nei confronti delle Pa. A breve l’approvazione.

Dopo il successo realizzato alle fine dello scorso luglio, torna la moratoria sui mutui e sui debiti a favore delle Piccole e medie imprese. La conferma arriverà a giorni. Ma c’è una forte volontà, da parte di Abi e di altre associazioni come Confindustria, a portare a casa il provvedimento.

Le Pmi, d’altra parte, ne hanno bisogno. Lo dimostrano i numeri: quasi 300mila aziende avevano richiesto la proroga per la moratoria su prestiti e mutui lanciata nel febbraio 2011 e scaduta poi a luglio. Ora, una nuova misura, dovuta alle difficoltà del contesto economico attuale.

Come nelle misure precedenti, l’Abi ha proposto un accordo interbancario per il congelamento delle rate dei mutui fino a dodici mesi. Tra le misure allo studio, anche la possibilità di smobilizzare crediti che le aziende vantano nei confronti della Pubblica Amministrazione, nonchè di rinegoziare le condizioni dei prestiti, estesa a coloro che hanno già usufruito in precedenza della moratoria.
Oltre a riaprire la moratoria sui crediti delle aziende e a contenere provvedimenti per incentivare le ricapitalizzazioni, l’accordo dovrebbe prevedere anche interventi di supporto nel finanziamento del capitale circolante. E’ su quest’ultimo punto, e in particolare sulla gestione dello smobilizzo crediti verso le Pa, che si stanno valutando varie ipotesi prima di licenziare il provvedimento.

FIM Credit è in grado di affiancare le aziende nell’individuare le migliori soluzioni per la propria stabilità e crescita. Grazie all’esperienza dei suoi consulenti può suggerire le modalità migliori per sfruttare tutte le sfumature di questo nuovo accordo, garantendo competenza ed efficienza.


mercoledì 22 febbraio 2012

MERCATI ESTERI, RISORSA E SFIDA PER LE PMI


Espandersi oltre confine è la nuova frontiera di sviluppo produttivo per le Pmi,a maggior ragione se il contesto nazionale presenta criticità economiche. Per investire all’estero, però, è necessario fare analisi accurate e sviluppare nuove relazioni.


Di fronte ad un contesto economico difficile a livello nazionale, guardare (e investire) oltre confine può rivelarsi, per le Piccole e medie imprese, una strategia vincente. Internazionalizzare, diversificare, diventare Pmi “globali”: l’obiettivo è ambizioso e sicuramente “moderno”, ma richiede qualche competenza e conoscenza in più.

Per investire, produrre o esportare in un altro paese, è importante tessere relazioni con i distretti industriali esteri competenti, ma anche entrare in consorzi dediti all’export, oltre a stringere alleanze commerciali trasversali. È un lavoro dove le relazioni sono fondamentali.
Anche l’aspetto giuridico, però, ha un peso decisivo: il sistema normativo di un paese estero dove si decide di operare può avvantaggiare non poco il business di un’impresa. Per questo bisogna porre molta attenzione a come evolve e ai cambiamenti che avvengono.
Allargarsi in un altro paese può essere fonte di crescita e solidità per un’azienda, che può così diversificare il proprio portafoglio clienti, rendendosi meno vulnerabile a possibili momenti di crisi o stagnazione.
Un mercato estero inoltre, può offrire opportunità particolari caratterizzate da investimenti in valuta locale, evitando gli alti e bassi dei mercati valutari. Da non sottovalutare, infine, la possibilità di coinvolgere nei propri investimenti istituti bancari esteri, con disponibilità maggiori e meno colpiti da una situazione di crisi economica e finanziaria.


FIM Credit può affiancare ogni impresa che desideri espandersi all’estero. Dall’analisi di un mercato per studiarne lo sviluppo potenziale, passando per la partecipazione a fiere specializzate e alla cura di rapporti istituzionali per favorire la creazione di rapporti commerciali diretti con nuovi clienti, fino alla creazione di rapporti di partnership con aziende straniere per promuovere, innovare o commercializzare i propri prodotti. FIM Credit, con il ramo “internazionalizzazione”, offre una gamma di servizi per favorire nuove frontiere di sviluppo produttivo. 

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mercoledì 15 febbraio 2012

PMI, LA FORMAZIONE VALE QUATTROMILA EURO

Messi a disposizione da Fondimpresa come contributo aggiuntivo al conto formazione delle
piccole e medie imprese. Fondo valido anche per quelle non iscritte.




Fino a 4mila euro per la formazione in azienda, disponibili subito.

La competenza dei dipendenti è una chiave fondamentale per il successo di ogni impresa. Fondimpresa - fondo paritetico costituito da Confidustria con Cigl, Cisl e Uil - ci crede. Tanto da rendere disponibile questa somma per tutte le Piccole e Medie imprese che hanno appena scelto Fondimpresa (dal dicembre 2011), ma anche per quelle che non hanno ancora aderito. Basta che lo facciano entro fine marzo.
Un vero e proprio contributo aggiuntivo, subito disponibile, per rinforzare il “conto formazione” aziendale.
Lavoratori in deroga, con contratto di inserimento, in cassa integrazione o collaboratori: nessuna tipologia di dipendente è esclusa dal contributo di Fondimpresa per il Piano formativo aziendale. Un’occasione tanto più grande e da sfruttare quanto più piccola è l’impresa.
Perché avere personale competente, motivato, che abbia a cuore le sorti dell’azienda, è una garanzia di crescita e di solidità.
Forte della sua sensibilità per la delicata tematica della formazione, FIM Credit propone un’offerta formativa per potenziare le specifiche competenze aziendali, in particolare in ambito economico-finanziario e giuridico. Dagli strumenti per una valutazione approfondita del merito creditizio di un’azienda, passando per l’analisi della dinamica finanziaria aziendale fino alle tecniche per gestire al meglio la contabilità, ma non solo.


mercoledì 8 febbraio 2012

BASILEA 3, STANDARD & POOR’S PREOCCUPATA PER LE PMI


L’agenzia di rating prevede un aumento dei costi dei finanziamenti tra il 10 e il 20% a carico delle
PMI europee e invoca un’applicazione uniforme delle nuove regole.
La stretta legislativa sulle banche, chiamata Basilea 3, potrebbe influire non poco sulla vita di tutte le piccole e medie imprese italiane ed europee che hanno bisogno di crediti e finanziamenti per crescere e svilupparsi. A tracciare questa prospettiva non propriamente rosea è Standard & Poor’s, leader mondiale fra le agenzie di rating. Preoccupata, a quanto pare, per l’impatto dell’accordo Basilea 3 sulle PMI di tutto il mondo.

Le regole di Basilea 3 impongono infatti requisiti patrimoniali più severi alle banche per la loro operatività, con l’obiettivo di garantire maggiore resistenza in caso di una profonda crisi economica. Misure che potrebbero però incidere non poco sui costi di raccolta sui mercati da parte delle aziende.
Secondo Standard & Poor’s, l’accordo di Basilea 3 porterebbe ad un aumento dei costi di finanziamento a carico delle PMI dell’Eurozona pari a 30-50 miliardi di euro, ovvero un lievitamento dei costi tra il 10 e il 20%. Una percentuale che provocherebbe disinteressamento verso gli investimenti e una ancor più difficile vita delle piccole e medie imprese, costrette a sforzi maggiori rispetto ai grandi gruppi, in caso di congiunture economiche sfavorevoli.

Per questo S&P propone un’applicazione uniforme delle nuove regole in tutti gli stati, in modo da non sbilanciare gli equilibri nazionali e internazionali.

Di fronte a un quadro economico che si fa sempre più difficile, riuscire ad ottenere credito è fondamentale per ogni azienda. Grazie ad un’esperienza ampia e consolidata, FIM Credit sa offrire una consulenza diversificata che riguarda tutte le fasi del finanziamento. Ciascuna azienda potrà far leva sui propri punti di forza e mostrare con tenacia i margini di crescita, presentandosi di fronte agli Istituti eroganti con una più consapevole e migliore capacità negoziale. 

giovedì 2 febbraio 2012

FINO A 100MILA EURO PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO


L’INAIL promuove un bando che premia progetti di miglioramento
delle condizioni lavorative nelle imprese.
La qualità di un prodotto dipende, anche e soprattutto, dalla qualità del lavoro che c’è dietro. E quindi, dalla tutela dei lavoratori stessi sul fronte della salute e della sicurezza. Per questo INAIL dedica un bando speciale a tutte le imprese italiane (iscritte alle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura) che vogliono migliorare le condizioni dei propri dipendenti. A disposizione ci sono finanziamenti variabili, con un contributo minimo di 5mila euro e uno massimo di 100mila. Il contributo, in conto capitale, sarà sempre pari al 50% delle spese ammissibili. 

Parole chiave: salute e sicurezza. Il finanziamento potrà quindi premiare progetti di investimento o per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale. Le imprese, ad esempio, possono presentare progetti di ristrutturazione o modifica strutturale o dell’impiantistica degli ambienti di lavoro, ma anche progetti di installazione o sostituzione di macchine e dispositivi, proposte di modifiche dei layout produttivi o interventi relativi alla riduzione o eliminazione di fattori di rischio.

Va da sé che il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza sul lavoro debba essere documentato e riscontrabile con quanto riportato nella valutazione dei rischi aziendali.


Il finanziamento potrà essere erogato entro 90 giorni dalla presentazione della domanda. Da quel momento, l’azienda avrà un anno di tempo per realizzare e rendicontare i miglioramenti progettati.

Ogni impresa può trovare in FIM Credit un valido alleato
: i nostri consulenti accompagnano l’ azienda nella gestione di tutto l’iter burocratico, dalla raccolta di documenti all’istruttoria per la presentazione della domanda, passando per l’erogazione del finanziamento e, ultima ma non meno importante, la rendicontazione finale.

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