mercoledì 30 novembre 2011

DALL' UE PIANO DA 80 MILIARDI PER LE PMI


Pronto il pacchetto di misure a favore di ricerca e innovazione per il periodo 2014-2020.
Ma l’Ue punta anche sulla competitività, con un fondo da 2,5 miliardi di euro, e sulla semplificazione.
L’Unione Europea crede nella forza delle Pmi, in quanto linfa vitale dell’economia di tutto il continente.
Ma crede altrettanto fermamente che vadano sostenute in modo adeguato. Per questo presenta oggi un pacchetto di misure da ottanta miliardi di euro, valido per il periodo 2014-2020, fondato su tre pilastri: più fondi per la ricerca applicata, per l’innovazione e per l’accesso al credito di tutte le Piccole e medie imprese europee. Il nome infonde speranza: il programma si chiama Horizon 2020. E sarà affiancato da misure per la competitività e la semplificazione.
Un terzo dei fondi del programma Horizon sarà destinato alla ricerca accademica, per accorciare le distanze tra atenei e industrie. Gli altri due terzi diventeranno invece fondi per la ricerca applicata, ma anche un incentivo per le Pmi innovative e per lo sviluppo di tecnologie abilitanti.
Oltre al potenziamento della ricerca e dell’innovazione, l’Ue punta anche sulla competitività delle imprese: nel nuovo regolamento sul programma per la competitività delle Pmi Bruxelles ha previsto un ammontare complessivo di 2,5 miliardi di euro, con una fetta sostanziosa, 1,4 miliardi, da utilizzare come “boccata d’ossigeno” per le Pmi attraverso due formule. Da un lato l’Ue propone finanziamenti in capitale di rischio come prestiti subordinati e partecipativi (Equity facility for growth), dall’altro offre garanzie sui prestiti fino a 150mila euro per un periodo di dodici mesi (Loan Guarantee Facility).
In più, il commissario all’Industria Antonio Tafani, ha chiesto al Presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso di girare a favore delle imprese, come sostegno finanziario, almeno cento milioni di euro di fondi non utilizzati nel bilancio Ue attuale.
Se si aggiunge infine l’attenzione alla semplificazione, con lo studio di misure che rendano più facile la vita per le PMI - dalle regole di partecipazione dei bandi fino alla rendicontazione dei costi - il quadro è incoraggiante.


FIM Credit sostiene le imprese sul territorio nella loro volontà di crescere e rendersi sempre più competitive con una molteplicità di servizi qualificati.
 FIM Credit consente di ottimizzare i tempi per la partecipazione a bandi, anche europei, nonché di beneficiare di politiche e programmi comunitari dedicati. Gli esperti della Società lavorano in sinergia con le aziende nella progettazione preventiva delle richieste di finanziamento, con lo studio di piani finanziari ad hoc per rispondere al meglio ai criteri richiesti dai bandi. Il team si fa carico di tutte le fasi,dall’istruttoria, alla presentazione, fino alla rendicontazione finale, fornendo alle aziende l’aiuto ottimale per la ricerca e la richiesta di fondi o di finanziamenti agevolati.

giovedì 24 novembre 2011

STRATEGIE CONTRO L’AUMENTO DEI COSTI BANCARI


Lo spread incide in modo indiretto sui prodotti finanziari proposti alle PMI dagli istituti di credito.
Ma le aziende possono studiare nuovi modi per spuntare condizioni migliori.
Chi non la conosceva, ha dovuto rimediare in fretta. La parola “spread”, indice che quantifica la differenza tra titoli di stato tedeschi e titoli italiani, nonché indice dei malumori che serpeggiano nei mercati e nell’economia europea, è diventata ormai familiare. Anche, e purtroppo, per le Pmi: in teoria, lo spread non ha un’incidenza diretta sul costo dei prestiti concessi dalle banche alle Piccole e medie imprese. Nella realtà, però, spesso gli istituti di credito tendono a “trasferire” le conseguenze dello spread sui costi dei prodotti offerti alla clientela. Le Piccole e medie imprese hanno tuttavia qualche arma per potersi difendere e riesaminare i propri rapporti con gli organi deliberanti il credito.

Spesso le condizioni applicate dalle banche ai finanziamenti dipendono dal costo della raccolta, dal rating dell’azienda e dal margine commerciale riservato alla banca stessa. Ad eccezione del primo punto, le imprese hanno margine per reimpostare gli altri due aspetti e cercare di migliorare le condizioni a lei riservate. Lavorare sul miglioramento del proprio rating è possibile con piccoli accorgimenti – non solo quantitativi ma anche e soprattutto qualitativi – così come sul rapporto intrattenuto con i gestori bancari di riferimento.

La reputazione di un’azienda è un asset fondamentale, e per gli Istituti Finanziari lo è ancora di più: alla base del contratto Banca/Cliente c’è un rapporto di fiducia e aspettative di comportamento etico, ma anche le banche sono cambiate. All’imprenditore quindi non basta più la capacità manageriale dei suoi collaboratori, è indispensabile un fattore aggiuntivo: la capacità di comunicare le informazioni giuste al momento giusto, sotto il profilo quantitativo e qualitativo.

Solo così l’azienda può qualificarsi come soggetto a cui dare fiducia, ed essere piacevolemente sopresa nello scoprire che, col tempo, e con l’aiuto di professionisti da cui farsi affiancare, il rapporto con gli organi cerditizi può diventare soddisfacente e paritario.

Per maggiori informazioni visita il nostro sito

mercoledì 16 novembre 2011

L’UE SPINGE LE PMI VERSO NUOVI MERCATI EMERGENTI


Nuove strategie della Commissione Europea per favorire l’espansione delle PMI in mercati emergenti ed extracomunitari. Il servizio “Internazionalizzazione” di FIM Credit è
l’alleato vincente per guardare oltre confine.


Contro un’economia mondiale che mette le piccole e medie imprese sempre più in difficoltà, l’antidoto migliore non è che uno: crescere. In altre parole, trovare nuovi mercati e quindi,esportare. Ma lo stesso mercato europeo, che per molte aziende è già “estero”, non cresce o cresce poco. Lo conferma l’Unione Europea, pronta ad aiutare tutte le piccole e medie imprese a coltivare un nuovo orizzonte, quello dell’internazionalizzazione. Obiettivo: duplicare il numero delle PMI che esportano fuori dai confini europei, così da andare in pari con il numero di quelle che oggi vendono nella Ue. Al momento solo il 13% delle PMI vende i propri prodotti al di fuori dell’Unione. Ma “I principali mercati non europei caratterizzati da tassi di crescita elevati offrono opportunità inesplorate”, spiega il commissario europeo all’Industria, Antonio Tajani.

Per questo la Commissione europea scende campo in modo massiccio a fianco delle PMI.
E propone sei misure strategiche per favorirne l’espansione: rafforzare l’offerta esistente dei servizi di supporto nei mercati prioritari; migliorare la gestione di Rete Impresa Europa (network di assistenza alle imprese presente in 50 paesi e che in Italia opera attraverso cinque consorzi interregionali); fare regimi di sostegno più coerenti a livello comunitario, per accrescere il loro impatto; promuovere i “cluster” e le reti per l’internazionalizzazione; unificare le informazioni in un unico portale e, infine, sfruttare le attuali politiche comunitarie per velocizzare la crescita internazionale delle Pmi europee. Queste, secondo Bruxelles, le misure per abbattere gli ostacoli che frenano l’accesso delle Pmi al mercato globale.

FIM Credit è un valido alleato per tutte le aziende che vogliono espandere il proprio business con successo in nuovi mercati internazionali. Grazie a rapporti istituzionali internazionali consolidatioffre un’attenta consulenza in merito allo studio strategico di un potenziale mercato estero diinteresse, alla creazione di rapporti commerciali e istituzionali, passando per lo sviluppo dipartnership con aziende straniere per la creazione di reti di filiera ed economie di scala utili alla promozione e commercializzazione dei vostri prodotti. Un partner qualificato e professionale, anche oltre confine.

Per maggiori informazioni visita il servizio di internazionalizzazione sul nostro sito

mercoledì 9 novembre 2011

FIM Credit supporta le PMI alle prese con la tredicesima mensilità

FIM Credit rende più leggero il pagamento delle Tredicesime per le Piccole e Medie Imprese grazie a un finanziamento garantito da Confidi Lombardia. Il consolidato rapporto in essere con l’Ente di Garanzia, unitamente alla professionalità del nostro staff, permettono di offrire a tutte le imprese lombarde una solida sponda per affrontare gli ultimi mesi dell’anno, periodo difficile e ricco di scadenze non rinviabili che possono pesare sugli equilibri aziendali. E lo scenario economico attuale certo non agevola il compito.

Perciò l’impegno di FIM Credit si rafforza in questo momento, promuovendo la possibilità diottenere un finanziamento semestrale, garantito al 50% da Confidi Lombardia, e facendosi carico di ogni passaggio necessario all’agevole ottenimento dello stesso: dalla raccolta e analisi della documentazione necessaria, alla predisposizione di tutta la modulistica, fino alla presentazione della pratica presso la sede Confidi di competenza e all’erogazione del finanziamento, monitorando al tempo stesso lo stadio di istruttoria della pratica presso l’Istituto bancario preventivamente individuato. 


La richiesta dovrà essere presentata entro il 5 dicembre e il finanziamento prevede un importo massimo pari alla somma delle paghe lorde e dei contributi versati dall’azienda - come risultanti dall’ultimo Modello DM10 - rimborsabile in sei rate mensili. 


Grazie a FIM Credit le scadenze fiscali di fine anno diventano dunque più leggere e consentono all’impresa di gestire al meglio risorse e liquidità in uno dei periodi più importanti, unendo la certezza di un finanziamento garantito alle migliori condizioni, alla solidità e credibilità di un partner esperto. 


La invitiamo a contattare i nostri uffici per maggiori approfondimenti: i nostri consulenti sono a completa disposizione per valutare la prefattibilità della richiesta.

mercoledì 2 novembre 2011

DIECI MILIARDI PER LE PMI

Dalla Cassa Depositi e prestiti un nuovo plafond per finanziare gli investimenti e recuperare i crediti
dovuti dalla P.A. In ritardo però il recepimento della normativa europea da parte del Parlamento.

Un puntello da 10 miliardi di euro. A tanto ammonta il nuovo plafond a favore delle Piccole e medie imprese approvato nei giorni scorsi dalla Cassa Depositi e Prestiti, dopo che un primo plafond pari a 8 miliardi di euro, reso disponibile nella fase acuta della crisi globale, è stato del tutto assorbito. Investimenti per la crescita e recupero dei crediti vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione: queste le destinazioni del fondo precisate dalla Cassa Depositi e Prestiti.
Nel dettaglio: 8 miliardi di euro saranno riservati a investimenti e circolante delle Pmi, mentre i due restanti copriranno i ritardi nei pagamenti dei crediti da parte della Pubblica amministrazione.
Le Piccole e medie imprese potranno rivolgersi alle banche per ottenere, a tassi più vantaggiosi rispetto a quelli di mercato, i finanziamenti legati al plafond.
Che saranno quindi una bella boccata di ossigeno per tutte le imprese, strette in una situazione molto difficile, dove l’accesso al credito non è per niente facile e il rischio di un credit crunch sempre presente.
Il recupero dei crediti dovuti dalla P.A. continua a essere una spina nel fianco per molte aziende, che spesso hanno problemi di bilancio proprio a causa dei saldi mancanti o ritardati da parte degli enti pubblici.

La mediazione creditizia offerta da FIM Credit è fondamentale: la nostra esperienza come intermediari consentirà a ciascuna azienda di qualificarsi, agli occhi del mondo bancario, come soggetto cui dare fiducia. Spesso, senza la presenza di un consulente, l’imprenditore non riesce ad avere un rapporto soddisfacente con gli istituti finanziari. Il nostro obiettivo è invece la facilitazione dell’accesso al credito: FIM Credit sa affiancare le imprese dalla presentazione della richiesta fino all’erogazione. Il rapporto privilegiato sviluppato con banche ed enti di garanzia è la marcia in più per raggiungere il finanziamento per la propria impresa.

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