venerdì 27 maggio 2011

IL RAPPORTO TRA MARKETING E FINANZA NELLO SVILUPPO DELLE OPERAZIONI IMMOBILIARI


Il difficile periodo che il settore immobiliare attraversa ormai da tempo esige una riflessione sui ruoli che marketing e finanza devono avere nello sviluppo di un’operazione immobiliare. Le Società di Real Estate che imposteranno correttamente questo rapporto sono quelle che avranno più possibilità di successo nei prossimi anni.

mercoledì 18 maggio 2011

PMI: I FRENI ALLA CRESCITA

La competitività delle piccole e medie imprese italiane ostacolata da imposte e tasse troppo alte rispetto alla media Ue, logistica insufficiente e ritardi istituzionali.

Le piccole e medie imprese italiane sono motori fondamentali dell’economia nazionale. Ma la loro potenza non si esprime sempre al meglio. Colpa di molti lacci che spesso frenano la competitività. A individuarli ci ha pensato la Cgia di Mestre. Che ha stilato un decalogo degli ostacoli alla crescita. Bloccata da “costi diretti e indiretti rispetto alla media Ue” - spiega il segretario Giuseppe Bortolussi - soprattutto in materia di tasse, infrastrutture, giustizia civile, energia e pagamenti della Pubblica Amministrazione.
Imposte, tasse e tributi sono, senza sorprese, al primo posto, con una pressione pari al 29,1% del PIL. La media dell’Unione Europea si attesta invece al 24,6%. Riallinearsi, per le imprese, vorrebbe dire risparmiare 68,3 miliardi di euro l’anno. Ma anche il gettito fiscale richiesto alle imprese è tra i più alti d’Europa: il 17,4%.

Le inefficienze logistiche costano invece circa 40 miliardi di euro a tutto il sistema delle imprese. L’elenco, però, non si ferma qui: i ritardi, che siano nei pagamenti dovuti dalle PA o nella giustizia civile, incidono sull’efficienza delle imprese e sulla loro capacità produttiva e di innovazione. Rallentano il passo delle aziende, secondo la Cgia di Mestre, anche le tariffe energetiche, che fanno perdere 7 miliardi di euro all’anno rispetto al resto d’Europa.
Un bilancio che pone l’Italia al 46esimo posto nel mondo rispetto all’Indice di competitività globale, molto più indietro rispetto a Francia, Germania, e persino alla Spagna.

Per sostenere ciascuna azienda nel proprio piano di sviluppo c’è però FIM Credit. L’esperienza dei mediatori creditizi della Società è al servizio di ciascuna impresa, per individuare i punti di forza e sfruttarli al meglio. E per consigliare una gestione ottimale delle risorse finanziarie e produttive, nonché degli oneri fiscali e burocratici.
Grazie a una consolidata collaborazione tra FIM Credit, istituti di credito del territorio ed enti di garanzia, sarà più semplice per ogni azienda ottenere finanziamenti adeguati alle proprie necessità, tali da rinforzare le proprie capacità.

mercoledì 4 maggio 2011

LA FORZA DELLE MEDIE IMPRESE, NONOSTANTE IL FISCO

Il 2011 segna l'anno della crescita dopo le difficoltà finanziarie.
Le medie imprese motore trainante dell'industria, soprattutto in Lombardia. Ma le tasse frenano la ripresa.

La crisi finanziaria le aveva messe in ginocchio molto prima delle grandi aziende. Ma la reazione non è stata da meno. E se il 2010, per le medie imprese, è stato l’anno della svolta, il 2011 sembra proprio essere quello della crescita. Fisco permettendo.

Secondo un’indagine di Mediobanca e Unioncamere, si deve alle medie imprese italiane un quarto dell’intero PIL industriale, con la Lombardia che fa la parte del leone: il 31% di queste aziende, infatti, ha la sede in questa regione. Abbastanza perché le medie imprese possano essere considerate uno dei motori trainanti dell’economia, con la sola provincia di Milano che ne conta 330.
La forza di queste aziende potrebbe tuttavia essere ancora maggiore, rileva lo studio: se le medie imprese avessero gli stessi oneri fiscali delle grandi (32,9% rispetto al 45,5% la media sul periodo preso in esame) avrebbero risparmiato in 10 anni quasi 9 miliardi, magari consentendo altri investimenti in ricerca e innovazione.
Nonostante tali vincoli però, quasi il 64% delle medie imprese si aspetta un fatturato in aumento nel 2011, mentre il 56% auspica una crescita nella produzione.
Il tema dei mercati esteri rimane fondamentale: quasi tutte le medie imprese (94%) sono orientate anche oltreconfine. Ma pesano gli oneri burocratici: «Queste aziende devono pagare più del doppio delle tasse delle loro concorrenti tedesche e spagnole, mentre le imprese più aperte ai mercati arrivano a spendere 19mila euro all'anno per gli adempimenti chiesti dalla Pubblica amministrazione, 6mila euro in più di quelle che operano sul mercato interno», denuncia Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere.
FIM Credit si pone al fianco di tutte le aziende del territorio per aiutare a raggiungere una gestione ottimale delle risorse produttive e finanziarie.
I consulenti FIM Credit sono a vostra disposizione per elaborare strategie di business che vi permetteranno di sfruttare al massimo il potenziale della vostra azienda.

martedì 3 maggio 2011

INNOVARE PER COMMERCIALIZZARE

L’Europa finanzia anche lo sviluppo commerciale di prodotti e servizi innovativi verso l’ambiente.

Innovare e progettare il futuro sono le chiavi vincenti per mantenere la competitività di un’impresa nel tempo e sottrarla ai rischi delle oscillazioni e delle contrazioni nel mercato.

E’ un’opportunità progettuale per finanziare lo sviluppo competitivo della vostra innovazione e scade l’8 settembre: bisogna pensarci subito.

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