mercoledì 27 luglio 2011

SUCCESSO PER LA MORATORIA SUI DEBITI PMI

Quasi 300mila le richieste delle imprese per la proroga, con scadenza 31 luglio, lanciata da Governo, Abi, Confindustria e Rete Imprese Italia.

Le Piccole e Medie imprese italiane non si sono fatte sfuggire l'occasione: il 31 luglio scade la proroga della moratoria sul rimborso dei prestiti, lanciata lo scorso febbraio. E il bilancio è più che positivo: 285mila imprese hanno chiesto la sospensione del debito, usufruendo così dell'intesa stretta tra Governo, Abi, Confindustria e Rete Imprese Italia. Sono state 211mila le domande accolte, di cui 35mila finalizzate alla proroga della moratoria.

Ma l'accordo siglato a febbraio comprendeva, per le aziende, anche altri vantaggi, come la possibilità di allungare i mutui, fino ad un massimo di due o tre anni per le aziende già benficiarie dell'accordo. Inoltre, le banche si impegnavano a mettere a disposizione delle imprese strumenti ad hoc a copertura del rischio tasso, oltre ad offrire finanziamenti proporzionali all'aumento di capitale per le Pmi che decidevano di consolidare il patrimonio.

Tutte misure che hanno spinto moltissime imprese ad approfittare dell'occasione per rilanciare il proprio sviluppo. Il numero delle richieste ha superato quello delle "edizioni" precedenti dell'accordo: dal 2009 agli inizi del 2011, prima di quest'ultima proroga, già 190mila imprese avevano infatti chiesto la sospensione dei debiti, per un valore pari a 56 miliardi di euro.

Anche questa volta FIM Credit ha dimostrato di saper assistere qualsiasi tipo di azienda con la propria competenza. Grazie alla consulenza dei nostri esperti, ciascuna impresa ha potuto sfruttare tutte le sfumature del nuovo accordo.

giovedì 7 luglio 2011

SI’ A “BASILEA 3”, MA CON LO SCONTO PER LE PMI

Proposta italiana a Bruxelles per evitare una restrizione del credito alle aziende
e rimanere nei parametri di Basilea 2.

Potrebbe entrare in vigore con uno “sconto” per le piccole e medie imprese il nuovo accordo “Basilea Tre”. Tutto sta nella nuova proposta presentata da Abi, Confindustria, Alleanza delle cooperative e Rete Imprese Italia a Bruxelles, al commissario europeo per il mercato interno e i servizi Michel Barnier.
La delegazione italiana ha presentato una richiesta per ridurre al minimo gli effetti collaterali che Basilea 3 potrebbe avere sul sistema produttivo. Il rischio è una restrizione del credito per le Pmi: le nuove regole dell’accordo prevedono un innalzamento sia della qualità che della quantità del credito, con il requisito minimo patrimoniale innalzato dall’8 al 10,5% complessivo.

La richiesta italiana mira invece a “bloccare” l’aumento dei requisiti patrimoniali nel caso di crediti concessi alle Pmi, con l’introduzione di un fattore correttivo pari a 76,19% da inserire nella formula per il calcolo della ponderazione del rischio delle singole voci attive della banca.
L’incremento di riserva patrimoniale richiesto alle Pmi dal nuovo accordo sarebbe così bilanciato da uno sconto del 24%, applicato a valle dell’intero meccanismo di calcolo.
Un espediente che permetterebbe alle Pmi di rimanere di fatto nelle regole di Basilea 2.

Le Pmi, infatti, dipendono molto più delle grandi imprese dal credito bancario, con il debito che incide per il 39%, mentre nelle grandi aziende la fonte del credito bancario pesa per il 19%.
Il commissario Barnier ha promesso di tenere conto della proposta: le Pmi costituiscono il 99,8% delle aziende del Vecchio Continente, abbastanza per farne una questione non “solo” italiana.

FIM Credit si pone al fianco di tutte le aziende del territorio per aiutarle a raggiungere una gestione ottimale delle risorse sia produttive che finanziarie. Grazie all’ampia gamma di servizi ad hoc offre consulenza per tutte le fasi del finanziamento, consentendovi di sfruttare al massimo il potenziale della vostra azienda e acquisire maggiore capacità negoziale con gli Istituti di Credito.

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